Con la Risposta a interpello n. 208 dell’8 febbraio 2023 l’Agenzia delle Entrate si è espressa per la prima volta in merito al trattamento fiscale delle operazioni di fusione tra fondi immobiliari, nel caso specifico fondi di investimento alternativo immobiliari di tipo chiuso riservato a investitori professionali.

La fattispecie

Nel caso di specie, una società con sede legale in Lussemburgo (“Istante”), rappresenta di aver investito indirettamente in tre Fondi d’Investimento Alternativi (FIA) di natura immobiliare, istituiti in Italia e riservati a investitori professionali, ai sensi dell’art. 6, commi 2-quinquies e 2-sexies del DL 58/1998 (TUF) (“Fondi”). I Fondi sono gestiti da una società di gestione del risparmio di diritto italiano (“SGR”).

I quotisti dei Fondi sono società di capitali di diritto olandese, una per ciascun Fondo, le quali sono indirettamente, ma interamente controllati dall’Istante.

I Fondi perseguono le medesime strategie di investimento e profilo di rischio, acquistando immobili ad uso logistico, localizzati principalmente nel Centro-Nord Italia, da destinare alla locazione.

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