IL CONTESTO DI RIFERIMENTO

In data 06/07/2022 la Commissione UE ha lanciato una call for evidence dal titolo «Tackling the role of enablers involved in facilitating tax evasion and aggressive tax planning». A seguito della ricezione degli output secondo la modalità dell’Have your say la Commissione UE mira a redigere una proposta di Direttiva relativa agli schemi di pianificazione fiscale aggressiva attraverso shell companies basate in territori extra-UE.

L’iniziativa si inserisce nel più ampio contesto dell’azione UE volta a contrastare l’evasione fiscale e la pianificazione fiscale aggressiva:

  • la proposta di Direttiva 2021/0434 relativa alle shell entities (cd. Unshell proposal);
  • la Direttiva 2019/1937 (Direttiva whistleblowing) riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione;
  • la Direttiva 2018/822 (meglio nota come «DAC6») che impone a tutti gli intermediari stabiliti nel territorio dell’Unione di fornire alle Amministrazioni finanziarie di tutti gli Stati Membri informazioni relative alle operazioni cross-border che possono essere poste in essere ai fini di una pianificazione fiscale aggressiva;
  • la Direttiva 2016/1164 («ATAD 1») volta a contrastare le politiche di pianificazione fiscale aggressiva e per evitare lo spostamento di base imponibile dai Paesi ad alta fiscalità verso altri con pressione fiscale bassa o nulla da parte dei gruppi multinazionali;
  • la Direttiva 2015/849 (Direttiva «AML») in tema di contrasto al riciclaggio e finanziamento del terrorismo.

GLI OBIETTIVI E LE OPZIONI DI POLICY

L’obiettivo generale di questa iniziativa è quello di proibire agli operatori (cd. enablers) che progettano, e/o assistono nella creazione di accordi o schemi fiscali in Paesi non appartenenti all’UE che portino all’evasione fiscale o alla pianificazione fiscale aggressiva per gli Stati membri.

La Commissione valuterà una serie di opzioni di policy, che potranno portare a un’iniziativa legislativa, per raggiungere gli obiettivi sulla base del principio di proporzionalità.

In particolare le opzioni individuate sono le seguenti:

  • Opzione 1: obbligo per tutti gli enablers di effettuare procedure di due diligence dedicate. Questa opzione prevede il divieto per gli enablers di contribuire alla creazione di accordi all’estero che facilitino l’evasione fiscale o la pianificazione fiscale aggressiva negli Stati Membri dell’Unione. Questa opzione prevede inoltre che l’enabler svolga procedure ad hoc di due diligence e conservi la relativa documentazione;
  • Opzione 2: divieto di agevolare l’evasione fiscale e la pianificazione fiscale aggressiva, combinato con procedure di due diligence e obbligo di registrazione nell’UE per gli enablers. Oltre a quanto previsto nell’Opzione 1 questa opzione prevede che gli enablers che forniscono consulenze o servizi di natura fiscale a contribuenti o residenti nell’UE siano tenuti a registrarsi in uno Stato membro dell’UE;
  • Opzione 3: definizione di un codice di condotta per tutti gli enablers. Questa opzione prevede l’obbligo per tutti gli enablers di seguire un codice di condotta che obbliga gli stessi a garantire la non facilitazione dell’evasione fiscale o della pianificazione fiscale aggressiva.

LA CONSULTATION STRATEGY

La call for evidence è strutturata nella forma di un questionario da compilare.

La consultazione sarà aperta per 10 settimane (deadline: 12 ottobre 2022) e i commenti potranno pervenire in una delle lingue ufficiali dell’Unione.

La presentazione degli stessi deve avvenire attraverso il portale «Dì la Tua» (Dì la tua (europa.eu)) della Commissione UE.

GLI STAKEHOLDERS

I principali gruppi di stakeholders che si prevede aderiscano alla consultazione pubblica sono i seguenti:

  • Stati membri/autorità pubbliche;
  • Associazioni imprenditoriali, comprese quelle che rappresentano soggetti che si avvalgono e forniscono consulenza o servizi di natura fiscale;
  • Organizzazioni non governative/della società civile;
  • Privati cittadini;
  • Università.
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