L’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti con indicazione di elementi passivi fittizi nella dichiarazione dei redditi e in quella annuale ai fini Iva integra un duplice reato, con applicazione dell’istituto della continuazione. In questi termini si è espressa la Corte di Cassazione, sez. 3, con la sentenza n. 13275 depositata il 9 aprile 2021.

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