Con la risposta ad interpello n. 345 del 2021, l’Agenzia delle Entrate ha trattato il tema dell’applicabilità della retribuzione convenzionale di cui all’art. 51 comma 8-bis del TUIR ad un dipendente distaccato all’estero che, a causa della pandemia da Covid-19, si trova in smart working in Italia. In particolare, l’Agenzia delle Entrate ritiene non applicabile la retribuzione convenzionale in quanto, in tale caso, non sussisterebbe il requisito del soggiorno in un Paese estero per un periodo superiore a 183 giorni nell’arco di dodici mesi, ritenendo, quindi, necessaria la presenza fisica del lavoratore nello Stato in cui viene effettuata la prestazione lavorativa.